Costellazioni Familiari e Sistemiche

Il Metodo delle costellazioni

“Ciò che entra in relazione può guarire” (T. Hübl)

• Le costellazioni ci portano a guardare come eventi difficili dei nostri antenati, ai quali siamo legati dal destino, sopravvivono e influenzano la vita dei discendenti

• La costellazione rende visibile un processo interno, ciò che già c’è, ma a cui è difficile accedere con la nostra parte conscia.

• La pratica sistemica si sottrae alla necessità di riconoscere le connessioni causali e si concentra invece sul potenziale intrinseco del cliente di avviare cambiamenti di guarigione.

• Non si tratta solo di tecnica, ma anche di atteggiamento e di lavoro sul corpo che, a volte, non viene adeguatamente preso in considerazione nelle costellazioni. Il corpo ci dice se è vero ciò che viene espresso dal cliente oppure oppure no. (Stephen Hausner)

• E’ importante, come per qualsiasi tecnica di lavoro sulla persona, che la differenza sostanziale la fa il cliente e la sua disponibilità a guardare e sciogliere.

• Avvicinarsi a questo metodo è utile per problematiche di diverso tipo che spaziano da incidenti ricorrenti, denaro, relazioni, sintomi e malattia, lavoro etc.

Le costellazioni rappresentano la possibilità che ognuno di noi ha di vivere una vita piena e soddisfacente aprendo un dialogo con il cuore.

 

Counseling olistico integrato

Il COUNSELING  fornisce alla Persona strumenti pratici e personalizzati per comprendere e conoscere i propri atteggiamenti e le proprie peculiarità. Attraverso l’osservazione attenta di sé, si attivano le risorse e le energie interiori per fare luce sui propri comportamenti.

E’ utile in tutti quei momenti in cui ci si sente disorientati a causa di cambiamenti nella propria vita, lutti, fasi di passaggio, adolescenza, menopausa, gravidanza etc al fine di ricontattare le proprie risorse e permettere che si espandano.

Il counseling  integrato utilizza  diverse tecniche, permettendo di accompagnare il cliente con una visione sempre più ampia .

Imprinting

la Ferita primale

Quello che accade durante la gestazione, durante il parto e subito dopo il parto sono un patrimonio emozionale che ci portiamo addosso per tutta la vita. E’ l’imprinting.

Viene chiamato “imprinting” il legame che viene a crearsi tra madre e neonato attraverso il reciproco contatto plurisensoriale.
L’imprinting è indispensabile allo sviluppo armonioso di ogni essere umano e del suo fondamentale bisogno di appartenenza.
Per intere generazioni l’importanza di questo contatto è stata sottovalutata. La medicalizzazione della gravidanza e della nascita, la letteratura specializzata e certe teorie pedagogiche hanno allontanato le donne dalla propria saggezza interiore.

E’ oramai noto quanto il feto possa sentire nella pancia della mamma e quanto questo sentire influenzi la nostra vita anche da adulti. Leboyer , nel libro “Per una nascita senza violenza” ci permette di guardare la nascita con gli occhi del bambino e ci regala il quadro perfetto di quanto sia importante il momento del parto.

La connessione madre-bambino è così determinante che negli anni di esperienza come counselor e come mediatrice ho scoperto che il lavoro sulla propria nascita è un’esperienza imprescindibile.

Somatic Experiencing®

Somatic Experiencing®‚ è un potente metodo di lavoro psico-fisiologico, sviluppato dal dott. Peter Levine, per il trattamento e la prevenzione dei traumi in tempi brevi; è basato sull’osservazione degli animali che, sebbene abitualmente esposti a pericoli, raramente restano traumatizzati; meccanismi biologici innati permettono loro di tornare alla normalità dopo un’esperienza estremamente “forte” in cui è stata in pericolo la loro stessa vita.

Il contributo più significativo di Somatic Experiencing® è la comprensione che ciò che accade nell’evento traumatico non è meramente psicologico, ma una complessa reazione fisica, neurologia e psichica. La risoluzione del trauma risiede nel completare e scaricare i processi fisiologici piuttosto che nel ricordare o ripercorrere l’evento.

Il trauma non risiede nell’evento, ma nella fisiologia del corpo.

BASI BIOLOGICHE

Le reazioni che avvengono nell’evento traumatico sono essenzialmente istintive, sono controllate dal tronco cerebrale e non possono essere influenzate con l’intelletto o la volontà. Questo spiega come mai gli approcci cognitivi ed il lavoro con le emozioni possono, forse, migliorare alcuni sintomi ma non possono essere d’aiuto a dissolverli.

Le risposte biologiche di base, con cui noi esseri umani reagiamo ad una minaccia, percepita o reale, ci orientano verso la minaccia e mobilizzano poi tutte le nostre energie per la lotta o la fuga.

Quando abbiamo successo, il nostro corpo trova le sue vie per ritornare allo stato di equilibrio. Se l’evento ci lascia invece con un senso di essere stati sopraffatti, di sfiducia e di incapacità a difenderci, allora l’energia di sopravvivenza mobilizzata per la lotta o la fuga, non ha letteralmente un luogo in cui dirigersi per scaricarsi e finisce così convertita in sintomi.

Trauma sta nella risposta biologica incompleta ad una minaccia alla nostra vita.

Art-Therapy ad indirizzo gestaltico

L’assenza di creatività è una condizione di immobilità e innaturale.
E’ sintomo di sofferenza poichè tutti siamo e nasciamo creativi.
L’art therapy produce una sorta di metamorfosi nella persona, che avviene grazie all’arte creativa che sprigiona.

Il risultato è la liberazione della propria creatività e di conseguenza della propria voglia di esprimersi.

Questa tecnica è basata sul linguaggio non verbale: la creatività della persona può essere espressa con diverse forme d’arte, come la danza, la pittura, la scrittura, la musica e il disegno. Attraverso queste il cliente riesce a comunicare le proprie emozioni e il proprio stato d’animo. Non conta poi se il risultato è di qualità, ma solamente lasciarsi trasportare dai propri sentimenti e creare la propria visione artistica.

Ci hanno insegnato a stare dentro parametri estetici, ma è urgente imparare che l’unico parametro siamo noi e che la creatività è un meraviglioso canale espressivo che ci restituisce la possibilità di portare alla luce ciò che non trova strada attraverso le parole.

La creatività è il canale diretto per ritrovare passione nella vita.

LA MANUTENZIONE EMOTIVA®
Percorsi di FORMAZIONE e di SUPERVISIONE per professionisti della relazione di cura e aiuto.

Prendersi cura dei propri muscoli emotivi, delle proprie reazioni e dei segnali del corpo è fondamentale, tanto quanto prendersi cura del gruppo di lavoro. 

Ogni professionista è prima di tutto una persona ed è periodicamente sollecitato a livello emotivo nelle relazioni con le persone che incontra, talvolta anche con familiari, colleghi o con l’organizzazione. Porta con sé esperienze, dinamiche relazionali, automatismi e emozioni talvolta scomode.

L’obiettivo della MANUTENZIONE EMOTIVA® è facilitare l’esplorazione e l’apprendimento in gruppo, offrendo opportunità per gestire le proprie reazioni emotive, regolare e co-regolare le emozioni. 

La MANUTENZIONE EMOTIVA®  è un allenamento che aiuta a “surfare insieme sulle onde”.

GLI OBIETTIVI GENERALI SONO:

  • aumentare la consapevolezza delle competenze emotive, corporee e relazionali;
  • promuovere il benessere; 
  • prevenire il burnout;
  • sviluppare una maggiore consapevolezza;
  • migliorare la capacità di tollerare le dinamiche relazionali.
  • favorire l’integrazione delle differenze;
  • favorire un clima di confronto e scambio all’interno del gruppo;
  • costruire alleanze professionali.

LA METODOLOGIA ESPERIENZIALE E INTEGRATA PREVEDE I SEGUENTI PUNTI:

  • Il corpo arriva prima
    Essenziale per l’esperienza e la relazione, il corpo è sempre con noi. Durante gli incontri, i partecipanti osservano i processi relazionali e i propri processi interni, aumentando la consapevolezza corporea, emotiva e relazionale. L’obiettivo è preservare il benessere, prevenire il burnout e migliorare l’ambiente di lavoro e il servizio offerto.
  • Coinvolgimento attivo
    Rispettando i propri ritmi e ampliando gli spazi di espressione
  • Consapevolezza corporea
    Riconoscere le proprie reazioni fisiche e i bisogni di libertà, di senso e di sicurezza.
  • Riconoscimento degli automatismi
    Imparare a rispettare i propri confini e riconoscere le risorse che favoriscono scelte ecologiche nel rispetto di sé e degli altri.
  • Conoscenza delle dinamiche emotive
    Praticare il riconoscimento delle emozioni, dei propri trigger e della co-regolazione emotiva.